BMW: multa di 3 milioni di $ da parte dell’NHTSA

BMW North America è stata multata per una cifra di 3 milioni di dollari dall’NHTSA (National Highway Traffic Safety Administration) per non aver adempiuto alle normali comunicazioni con l’ente per la sicurezza dei trasporti americana in merito ai richiami da effettuarsi sulle autovetture interessate da difetti in ambito sicurezza. In primo luogo dall’accertarsi del difetto allo stilare della campagna di richiamo devono trascorrere non più di 5 giorni, e la documentazione che il costruttore deve fornire per porre rimedio al difetto deve esser completa ed esaustiva in ogni sua parte, partendo dall’analisi del problema, elencando i veicoli interessati, trovando la soluzione e spiegando i passi concreti da eseguire.

Tutto questo BMW non l’ha fatto.

In merito ad una segnalazione del dicembre scorso, su 573 richiami, il costruttore tedesco è stato in grado di identificare solo 6 autovetture e relativi report, di cui solo 1 era redatto secondo il minimo indispensabile e gli altri 5 erano completamente deficitari.

E cosa ancora più grave, per avere questi 6 report, l’NHTSA ha dovuto attendere più di 30 giorni!

Dal canto suo BMW North America ha iniziato a ristrutturare tutte le procedure interne al processo decisionale che portano al richiamo dell’autovettura, snellendo di molto e velocizzando l’iter burocratico.

Finita la notizia, ci chiediamo: come mai in Europa qualcosa del genere puntualmente non avviene? Come mai in America sono a conoscenza dei numerosi problemi sui propulsori N54, sugli iniettori dei motori Mini e relativi tendicatena e sui problemi delle pompe benzina dei nuovi V8 TwinPowerTurbo oltre ai rischi d’incendio sulle autovetture Mini (di cui abbiamo già parlato) e sulle vetture V8 TPT di BMW?

Qui in Europa queste notizie sono arrivate con il contagocce e molto spesso passate anche in sordina. Voglio far presente che nel nostro caso specifico BMW Italia, non ha mai fatto una campagna di richiamo.
E quella recente che ha interessato il marchio Mini è uscita fuori solo per il reale rischio d’incendio dell’autovettura.

Ma non ci risulta nessun richiamo per le lamelle parzializzatrici del condotto di aspirazione dei propulsori diesel a 4 e 6 cilindri, né alle catene di distribuzione dei propulsori 4 cilindri diesel N47, né al turbocompressore del diesel 2.0 litri, né al gioco ruota (anteriore destra spesso, ndr) della BMW X1, né ai continui strappi a caldo del gruppo frizione delle auto dell’elica.
E son cose che queste non abbiamo inventato, ma ogni appassionato e possessore di BMW conosce, ma stranamente la rete vendita – salvo in alcuni casi – asserisce che tutto questo è la normalità.

– Si ringrazia BMWPassion.com per la fornitura dei link –

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