BMW X5: come è nato il primo SAV di BMW

Nei recenti successi commerciali del BMW Group, la gamma BMW X è quella che realizza il maggior numero di vendite. Non è un mistero che molti acquirenti si siano avvicinati ai SUV di BMW per la loro capacità di coniugare piccole doti fuoristradistiche a buone qualità stradali: il concetto della “botte piena, moglie ubriaca“. Ma da dove nasce tutto ciò? Dalla BMW X5 E53 del 1999.

La nascita dell’idea di SUV

Fondamentalmente i SUV nascono grazie a due modelli iconici: la Jeep Grand Wagoneer e la Land Rover Range Rover. Veicoli funzionali, ma con rifiniture di lusso. Con tecnologia, ma assolutamente impavidi nel lanciarsi in percorsi sterrati. Nella decade ad inizio degli anni ’90 il fenomeno fuoristrada lussuoso e SUV ebbe il suo culmine: nuovamente la Land Rover Range Rover, la Toyota con il suo Land Cruiser o la magnifica Mercedes-Benz Classe G. Si faceva leva sugli angoli di ingresso ed uscita, sul guado massimo percorribile o sulla possibilità di avere tre differenziali bloccabili. Tutto ottimo, peccato che venissero utilizzati in luoghi dove il massimo ostacolo era il marciapiede.

La prima ad esser più a misura “da città” è stata Mercedes-Benz con la sua Classe M. Maggior comfort, più attenzione al manto stradale, minori consumi e un occhio di riguardo – comunque – al piccolo fuoristrada.

Dov’è BMW?

In questo stravolgimento, BMW aveva una gamma rigida: BMW Serie 3, BMW Serie 5, BMW Serie 7. Uniche leziosità concesse: BMW Z3 e BMW Serie 8. Un piccolo costruttore che si è posto delle domande, quando il gruppo Volkswagen iniziò a fare razzie di marchi (attualmente il costruttore tedesco possiede 13 marchi) e che avrebbe dovuto reagire per tempo per non essere inglobato. Oltremanica una possibilità: dopo la dipartita dei Giapponesi dalla JV con il gruppo Rover, ecco che BMW lancia l’acquisizione.

Arrivano in patria tedesca marchi quali MINI, Rover, Austin, MG e Land Rover. Proprio quest’ultima sarà la gallina dalle uova d’oro per BMW. Era il 1994 e BMW diede il via libera per creare un suo fuoristrada, grazie a tutto il know-how mancante dai tecnici dei signori Land Rover. Fu deciso di utilizzare la BMW Serie 5 E39 come base. Quindi da un punto di vista tecnico, il nuovo SUV di BMW sarebbe stato equipaggiato con i propulsori della prossima Serie 5. 

Dalla Range Rover alla BMW X5

Tuttavia bisognava distinguersi dalla Land Rover Range Rover. BMW volle creare una vettura fuoristrada, ma incentrata maggiormente sulle doti stradali, anche grazie all’utilizzo di un telaio autoportante. La Range Rover utilizzava un telaio a longheroni separato dalla carrozzeria: ottimo per le doti in fuoristrada.

Il responsabile di progetto della BMW E53 – ossia la prima generazione di BMW X5 – Eduard Walek, ebbe vita facile nel creare una “berlina rialzata”. C’era però un problema: che stile darle? Doveva esser chiaramente riconoscibile come BMW, ma non si poteva semplicemente pantografare la linea su un fuoristrada. Gli schizzi iniziali furono realizzati sotto la direzione di Chris Chapman nello studio DesignWorks in California. Logico, perché l’auto doveva anche attirare il mercato americano in particolare. 

Dopo due anni, le basi per la progettazione sono pronte ed il lavoro è completato in Germania, sotto la direzione di Chris BangleIl progetto definitivo fu concluso nel 1997, dopodiché la fase di test potè finalmente iniziare. La BMW X5 è nata alla fine del 1999. L’auto è stata descritta dalla BMW come un “SAV”, o uno Sport Activity Vehicle.

La BMW X5 E53

La BMW X5 E53 è chiaramente derivata dalla BMW Serie 5 E39, sia per i componenti meccanici, sia per parte degli interni. Tuttavia, i primi eccessi creativi di Bangle erano già visibili. Non possiamo fare a meno di notare le vistose nervature laterali con i passaruota convessi o il gigantesco paraurti anteriore. Entrambi hanno dato alla BMW X5 un aspetto impressionante. Erano presenti reni e fari sdoppiati, il tipico “Hofmeisterknik” e le luci posteriori a forma di L, che rendevano l’auto facilmente riconoscibile come una BMW. C’erano alcune chicche prese da Land Rover: il portellone posteriore sdoppiato con la tipica ribaltina da “picnic”. Il sistema di controllo della velocità in discesa (HDC – Hill Descent Control).

Il resto della vettura era noto, ma non per questo da considerarsi in secondo piano. La gamma motori partiva dal 6 cilindri benzina da 3.0 litri con 231 CV e 301 Nm di coppia a cui si aggiunse il 3.0 diesel common-rail da 184 CV e 400 Nm di coppia. Salendo di potenza e cilindrata, troviamo un V8 4.4 litri aspirato da 286 CV e 440 Nm di coppia. Tutte le BMW X5 erano equipaggiate di serie con la trazione integrale. Per mantenere il feeling tipico di BMW, il 63% della coppia era trasferito alle ruote posteriori, il resto alle ruote anteriori. Una trasmissione automatica a cinque velocità era standard sulla V8, mentre la 6 cilindri, aveva un manuale a 5 rapporti.

La BMW X5 LM: anni 2000

Per dimostrare la bontà del progetto E53 i tecnici di Monaco osarono combinare la carrozzeria di un SUV con un V12 derivato dalle competizioni Le Mans. La BMW X5 LM aveva lo scopo di chiarire che la X5 era l’auto più sportiva della sua categoria. Sotto il cofano c’era una V12 6.0 della BMW V12 LMR, l’auto con cui la BMW aveva vinto la 24 ore di Le Mans nel 1999.

Settecento cavalli che guidati da Hans Joachim Stuck, garantirono alla BMW X5 LM di chiudere un giro al Nurburgring in 07:49. Un tempo inferiore agli otto minuti era qualcosa di assurdo, riservato solo ad auto come la Nissan Skyline GT-R e la Jaguar XJ220, per esempio. 

Diamo un po’ di pepe: le BMW X5 is

Il modello di punta della gamma BMW X5, fu la BMW X5 4.6is. Il motore – progettato da Alpina – era derivato dal V8 4.4 di BMW, ma con cilindrata aumentata a 4.6 litri e tutta una serie di migliorie in grado di fargli erogare 347 CV. L’M62B46 era lo stesso utilizzato dalla Alpina B10 V8.

Con la sua potenza, si mise alla pari della concorrente diretta: la Mercedes-Benz Classe M 55 AMG. La coppia della BMW X5 4.6is è stata leggermente inferiore (480 Nm contro 510 per la AMG), ma le prestazioni della X5 sono state più impressionanti: lo sprint di 0-100 km / h è bruciato in 6,5 secondi e la velocità massima è di 240 km / h. La BMW X5 4.6is per gestire queste prestazioni ha un design differente e soprattutto pneumatici differenti: 275/40 nella parte anteriore e 315/35 nella parte posteriore! Ovviamente su cerchi da 20″.

Il facelift o LCI del 2003

Nel 2003 è arrivata la versione lifting della X5, chiamata dalla BMW LCI (Life Cylce Impulse). In quel periodo, BMW si spinse molto oltre con il design delle vetture: la BMW Serie 7 (E65), la Serie 5 (E60) e la BMW Z4 (E85). Per la X5, Chris Bangle aveva escogitato una trasformazione estremamente audace, ma a causa dell’enorme critica, il gruppo dirigente decise di scommettere su due cavalli. Le serie 5 e 7 appositamente progettate da un lato e la X5 rivista in modo conservativo dall’altro.

Proprio come altre BMW a quel tempo, la BMW X5 ricevette i famosi fari “Angel Eyes” ed un aggiornamento alla gamma motori: il 3.0 è rimasto invariato, ma il 4.4 ha ottenuto qualche cavallo in più, portando il totale a 320 CV. Anche il motore diesel è stato potenziato. Ora eroga 218 CV e 500 Nm di coppia. Questa variante era particolarmente popolare in Europa. Il cambiamento più importante è stato il sistema di trazione integrale xDrive. I modelli pre-lift avevano un sistema abbastanza rudimentale. Questo è stato completamente diverso dopo il lifting con un sistema completamente controllato da computer che poteva inviare l’intero 100% della potenza ad un asse, oltre a tutto il resto. In condizioni scivolose, la nuova X5 era migliore nel suo elemento.

In più, continua ad avere una versione di punta, la BMW X5 4.8is, che riceve una versione aggiornata del nuovo motore di BMW N62, ossia l’N62B48 che già equipaggia Serie 5, Serie 6 e Serie 7. Nonostante non sia di nobili origini aveva una potenza massima di 360 CV e 490 Nm di coppia. Queste consentiva alla X5 da circa 2.3 tonnellate, di sfrecciare da 0 a 100 km/h in 6.1 secondi e raggiungere una velocità massima di 246 km/h.

La BMW X5 X-RAID CC e il nuovo biturbo Diesel

Questa vettura è stata sviluppata appositamente per Dakar e ha partecipato dal 2004. Sebbene l’LCI fosse già stata introdotta, è stato utilizzato il modello precedente al restauro. Per limitare il peso, l’intera carrozzeria era realizzata in fibra di carbonio.  La cosa più speciale della BMW X5 X-Raid CC era il motore, vale a dire l’M57TUD30. Questo blocco sei cilindri in linea da 3.0 era equipaggiato con una sovralimentazione doppio stadio. Grazie a questo erogava 272 CV e 620 Nm. L’X-Raid X5 CC era un banco di prova per il motore della BMW 535d, che sarebbe finito anche nella X5 di seconda generazione. 

La BMW X5 E53 uscì di produzione a settembre 2006. Attualmente, è ancora una vettura molto valida, affidabile e confortevole.

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