Auto ferma da COVID? Come preservare la batteria

A seguito delle misure contenitive per ridurre la possibilità di contagio da Coronavirus, il governo italiano ha limitato gli spostamenti personali. Le auto – così come le persone – non amano stare fermi per molto tempo ed uno dei primi elementi a risentirne è la batteria. Vero è che le attuali temperature aiutano la batteria a non perdere la propria corrente di spunto, perché gli accumulatori soffrono soprattutto il grande freddo e il grande caldo, ma sarebbe oltremodo frustrante non riuscire a metter in moto l’auto quando si ripartirà.

Ecco, quindi, qualche semplice ma essenziale aiuto per evitare che la batteria vada ko.

Auto ferma per brevi Stop

Nel caso in cui la vettura sarà o è stata ferma entro un mese, non ci dovrebbero esser problemi in fase di avviamento; a meno che la batteria non sia molto usurata o che ci siano dispersioni sull’impianto elettrico.

Ovviamente niente all’interno dell’auto deve esser stato lasciato in funzione. Dalla semplice plafoniera, alle luci ambiente. Tutto deve esser spento.

Auto ferma per Stop lunghi

Nel caso in cui l’auto e stata o sarà ferma per più di un mese è consigliabile staccare il polo negativo della batteria ed isolarlo. Di solito è necessaria una chiave a bussola da 10.

E se l’auto ha lo Start&Stop?

Nel caso in cui la vostra vettura fosse dotata di sistema Start&Stop è necessario consultare il libretto di Uso e Manutenzione dove specifica se sia possibile o meno rimuovere la batteria. Procedere all’operazione quando vi viene negata dal costruttore, potrebbe portare la vettura ad avere danni ben più seri di una semplice batteria scarica.

Non posso staccare la batteria, ma l’auto è ricoverata nel mio box personale…

Se avete la fortuna di avere un box personale con un allacciamento alla linea elettrica, allora può essere utile un mantenitore di carica. Possono esser acquistati facilmente online ed il loro costo oscilla tra i 20 e 90 Euro.

Ok, ora posso riprendere l’auto! Cosa fare, cosa non fare

La prima cosa da evitare quando si potrà riprendere l’auto è pensare di fare pochi chilometri per rientrare nella normalità. Niente di più sbagliato. Alla batteria serviranno diverse decine di chilometri per ritornare a livelli accettabili di carica, così come consentire all’alternatore di poter ricaricare adeguatamente la batteria. Inoltre, i percorsi brevi sono controproducenti anche per i sistemi di scarico, dove vi è la possibilità di vedere della condensa (o peggio acqua) fuoriuscire dal terminale di scarico. Se quest’ultima ristagna c’è la possibilità di danneggiare il catalizzatore ed arrugginire il tutto.

Quindi?

Se si hanno le esigenze previste dalla legge per poter circolare (comprovate necessità di lavoro, salute, etc) muniti di relativa auto-certificazione, perché gli accumulatori soffrono soprattutto il grande freddo e il grande caldo. Se fosse possibile, sarebbe necessario percorrere tra i 15 e 20 km; meglio svolgerli in autostrada o su strade veloci, dando la possibilità all’alternatore di lavorare al meglio e spegnendo tutti gli accessori non necessari (autoradio, clima, etc).

E se tenessi la vettura in moto al minimo?

Assolutamente è da evitare tenere la vettura in moto al minimo: oltre che proibito dal CdS (Art. 157) è dannoso per il motore che non raggiunge in maniera efficace il setup termico, oltre a non dare la possibilità all’alternatore di ricaricare la batteria. Bisognerebbe lasciare l’auto in moto per almeno 30-40 minuti. Infattibile ed illegale.

Non fatevi trovare impreparati!

Se non avete avuto modo di rimuovere la batteria, né poter utilizzare un mantenitore di carica, non disperate. Armatevi di pazienza, cavi per l’avviamento in emergenza e con un paio di giorni di anticipo, recatevi presso la vostra vettura. Chiedete anche aiuto ai vicini che magari hanno potuto esser più fortunati di voi con l’auto e realizzare un “jumper” per far partire anche la vostra auto.

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