BMW: indagata in USA per auto-immatricolazioni

BMW North America è stata indagata negli Stati Uniti dalla SEC – Security and Exchange Commission – per possibili irregolarità nella vendita ed immatricolazione delle vetture. Nello specifico, l’ente americano, indaga BMW per aver falsificato i dati di vendita.

Come ha riferito il Wall Street Journal si tratterebbe delle cosiddette “auto-immatricolazioni”, cioè della registrazione di lotti di auto a nome delle concessionarie BMW, a volte su indicazioni della Casa automobilistica stessa, per poi rivendere queste vetture come usate. Una pratica, questa, che aiuta le concessionarie a raggiungere gli obiettivi ed il produttore a realizzare le quote di vendita, ma che può anche falsare i risultati reali.

Attraverso un portavoce, BMW ha confermato l’esistenza di un’indagine, precisando la piena collaborazione della società con le autorità. Che, al contrario, non hanno né smentito né confermato l’inchiesta. Nemmeno il costruttore ha spiegato i contorni della vicenda.

Agli inizi del 2019 anche FCA è stata indagata per la medesima pratica, che si è conclusa nel Settembre dello stesso anno, con una multa conciliativa di 40 milioni di dollari americani.

Nel gennaio del 2017, BMW aveva anche dichiarato di aver cessato tali pratiche. Ed attualmente attendiamo gli eventuali sviluppo dell’inchiesta.

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