BMW Group: per fronteggiare la crisi, tagli ai bonus produttivi

Riduzione dei bonus e benefici ai dipendenti

Con un accordo congiunto con le associazioni di categoria, il BMW Group per far fronte all’ondata recessiva del mondo dell’auto e nell’ottica di contenimento dei costi produttivi, ha raggiunto in questi giorni un accordo con i propri operai. Per evitare “misure drastiche” e cercare di salvaguardare la manodopera si è fatto ricorso alle clausole di solidarietà.

L’accordo prevede la riduzione di un regime di pagamento per i lavoratori basato sui profitti dell’azienda (bonus aziendali), nonché modifiche ai premi produttivi nel periodo Natalizio ed altri premi per alcune fasce di lavoratori. Le misure di questo nuovo contratto saranno attive dal 2020.

Abbiamo raggiunto una soluzione basata sulla solidarietà. Questo ci consente di evitare misure drastiche che altri stanno adottando per ridurre i loro costi.

Oliver Zipse, CEO del BMW Group

Recessione totale a causa del mercato Cinese e degli investimenti sull’elettrificazione

BMW aveva avuto colloqui con i rappresentanti del lavoro ed i suoi principali fornitori nel tentativo di ottenere un risparmio sui costi di oltre 12 miliardi di euro entro il 2022. Un’operazione ormai necessaria per far fronte alla recessione dell’industria automobilistica, in particolare in Cina, e con la necessità di aumentare gli investimenti in veicoli elettrici, mentre diversi paesi traslano la loro attenzione dai veicoli a motore a combustione interna a quelli elettrici o ibridi.

Le rivali, invece, hanno appena annunciato tagli orizzontali al personale: Audi ha annunciato un taglio lineare di 9650 dipendenti ed un risparmio di 6 miliardi di Euro entro il 2029. Lo stesso, con le medesime modalità, accadrà a Daimler, Osram e Continental.

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