BMW X5 e BMW X7 M50d Final Edition: addio al quad-turbo

Addio al quad-turbo Diesel

Canto del cigno per il Quad-Turbo Diesel B57S: esce di scene anche sui SUV BMW X5 M50d e BMW X7 M50d che per l’occasione si vestono dell’allestimento Final Edition.

La riduzione globale di CO2 per produttore imposta dalla UE ed i numeri molto bassi di vendita di tale frazionamento, hanno indotto BMW a dismettere la produzione. Difatti il 6 cilindri 3000 quad-turbo è utilizzato esclusivamente in Europa, mentre nel resto del Mondo tutto è affidato al potente V8 4.4 TwinTurbo da 530 CV.

Altro fondamento è la futura ibridazione della gamma Diesel e Benzina di BMW che riguarderà molti modelli attualmente offerti, ma non include le declinazioni 50d.

Le BMW X5 M50d Final Edition e BMW X7 M50d Final Edition

I modelli BMW X5 M50d e X7 M50d Final Edition saranno dotati di una vasta gamma di funzioni e di un’iscrizione speciale “Final Edition” sui davanzali delle porte. Queste vetture saranno dotate di serie di proiettori Laserlight con inserti Crafted Clarity all’interno, sedili comfort, controllo dei gesti e assistenti di guida autonomi inclusi nella confezione. Le versioni della Final Edition saranno disponibili nei paesi dell’Europa orientale e centrale a partire da questa estate.

Per avere un’idea delle potenzialità del 6 cilindri che muove la BMW M550d xDrive, è in grado di proiettarla da ferma a 100 km/h in soli 4,4 secondi e raggiungere una velocità massima di 250 km/h (autolimitata), numeri un tempo appannaggio della BMW M5 E39. Il tutto con un consumo medio di carburante tra i 6.3 e 6.1 litri per 100 km.

Il 6 cilindri B57S

Questo propulsore BMW Quad-Turbo Diesel, 6 cilindri in linea da 3,0 litri, è in grado di erogare ben 400 CV e 760 Nm di coppia: diciamo che con questa coppia ci potete sradicare un piccolo albero senza tanti problemi. Inoltre, ha il suo picco massimo a 2.000 giri al minuto e vi rimane fino a quasi 4.000 rpm, dopo i quali decade lentamente fino ai 5.000 rpm. Non male per un motore con una coppia sufficiente a trainare un piccolo asteroide.

Il basamento, figlio della nuova progettazione modulare, è in grado di reggere una pressione di 210 bar, questo assicura che le pressioni di sovralimentazione all’interno della camera di combustione, non possano creare stress elevati all’interno delle camicie cilindri.

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